Un ritorno gradito a Milano per la band britannica  These New Puritans,  per un concerto di grande spessore alla ricerca della perfezione sonora e dell’originalità ormai merce rara e per veri intenditori.

Un pubblico variegato e attento conoscitore di sonorità rock alternative, ha riempito lo stage della Santeria Toscana 31, dimostrando che anche musica lontana anni luce dal main stream meriti i dovuti spazi e la giusta considerazione

Il duo dei gemelli Jack e Gerge Barnett  è attivo da poco più di dieci anni ed ha pubblicato sin’ora quattro album  Beat Pyramid nel 2008,  Hidden nel 2010,  Field of Reeds ben sei anni fà ed il recente Inside the Rose uscito nella primavera di quest’anno.

Sul palco i due fratelli polistrumentisti Jack voce, tastiere e basso e George alla batteria sono accompagnati da due session-men di qualità rispettivamente  al vibrafono e ai synth & programming , creando una sorta di orchestra “guitar free” con un sound particolare incastonato su un drumming potente  in grado di emozionare sia nelle tracce più ritmate che in quelle più sinfoniche con una toale assenza ritmica.

Abbiamo ascoltato molte tracce dal nuovo disco Inside the Rose che segna un ritorno molto gradito ad un sound più ipnotico e vario alla Hidden, che era stato quasi completamente abbandonato nel penultimo lavoro Field of Reeds.

E allora ascoltare la voce di Jack in Where the trees are on fire è la sublimazione dell’armonia che insieme ad  Inside the Rose fa una coppia d’assi vincente. Infinity Vibraphones come anche in Anti Gravity e Fragment two ha come protagonista uno strumento inusuale ad un concerto rock il vibrafono, ma dimostra tutta l’essenza di TNP che nè fa abbondante uso in molte tracce.

Il sound medievale di Hidden riappare in tutta la sua potenza percussiva con suoni di catene, sguainar  di spade in Three Thousand , Attack Music e soprattutto in We Want War un inno senza tempo con tre elementi su 4 a battere sui tamburi .

 

Il tuffo nel passato è con due chicche Numerology e la strepitosa En Papier dove l’anima giovanile post punk degli albori dei These New Puritans era una perla grezza che lasciava già intravvedere tutte le possibili sfaccettature del loro sound.