Un assaggio, e che assaggio, del prossimo Firenze Rocks.

Ecco quello che è andato in scena ieri alla Visarno Arena di Firenze, che ha accolto l’unica data europea per il 2019 degli Imagine Dragons, reduci dalla cerimonia di apertura della finale di Champions League che li ha visti protagonisti il giorno precedente.

Di fronte ad una folla in delirio Dan Reynolds e soci hanno regalato il set più lungo e sicuramente più emozionante della loro carriera, che li vede ormai nell’Olimpo dei gruppi pop rock mondiali.

Ma andiamo con ordine: ad aprire la giornata ci aveva pensato l’italianissima Alice Bisi, alias Birthh, con le sue sonorità elettroniche, subito seguita da quello che è stato uno dei fenomeni pop di quest’anno, quel Fil Bo Riva che, tra Dublino, Berlino e Roma, ha scritto un disco d’esordio meraviglioso come “Beautiful Sadness” e lo ha portato in scena di fronte al pubblico fiorentino con la sua band “made in Germany”.

Cantato straordinario e sonorità che sembrano un mix tra Cesare Cremonini e Jeff Buckley, Filippo Bonamici (questo il suo nome all’anagrafe) ha senz’altro colpito il pubblico presente, che poi si è definitivamente sciolto al ritmo folk di Jake Bugg, uno che non ha certo bisogno di presentazioni, con brani come “Me and You”, “Two Fingers” o “A song about love”.

L’attesa è poi via via montata fino all’apice delle 21:05 quando è toccato agli Imagine Dragons salire sul palco. E non c’è dubbio che quello a cui ha assistito il foltissimo pubblico è uno di quegli show che non si dimenticano facilmente: si è partiti a spron battuto con “Believer”, per proseguire con brani del calibro di “Whatever it takes”, “Bad Liar” e la chicca di “Every breath you take” presa in prestito dai Police.

Mentre Dan Reynolds si muoveva scatenato sul palco e arringava la folla, facendosi passare bandiere della pace (e l’immancabile nostrano tricolore) dal pubblico, si susseguivano giochi di luce, torri di fumo e coriandoli a non finire, a sottolineare l’imponenza e la miriade di colori e di sfumature degli Imagine Dragons, consapevoli ormai di essere arrivati ad essere delle vere star mondiali, ma capaci di non perdere di vista i valori: Dan non ha perso occasione per ringraziare il pubblico italiano, quasi stupito dal poter ricevere tanto affetto e l’empatia tra chi era sopra e chi era sotto il palco ha raggiunto il suo apice su “Demons”, brano dedicato a Nathan, un fan della band di Las Vegas scomparso a causa del cancro e la cui famiglia era presente allo show.

Reynolds ha voluto condividere con tutti noi un messaggio di Nathan, che letteralmente gli ha detto: “Dan, quando ti senti depresso, non pensare alle cose cattive che ti dicono, pensa solo alle buone”.

Praticamente commosso, il cantante dei “Dragons” ha poi rivelato di aver sofferto di depressione fin da adolescente e che l’unico modo per uscirne è parlarne il più possibile e non sentirsi deboli a causa di questa malattia, non farsene emarginare.

Si è poi gettato in una versione strappacuore di “Demons“, cantata a squarciagola da 60.000 voci ed è poi tornato a saltare a più non posso su “Walking the wire”, “On top of the world” (su cui una marea di palloni giganti ha invaso il palco) e una conclusiva “Radioactive”, letteralmente spaziale, su cui dall’enorme palco fiorentino sono partiti fuochi d’artificio multicolori che hanno chiuso come meglio non si poteva una serata epica, primo step di un’estate che si preannuncia da ricordare, quando mancano ormai solo pochi giorni al Firenze Rocks 2019.