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bob geldof

Un ex monastero, oggi casa di accoglienza per bambini affetti da patologie neoplastiche. Questo il nuovo “live aid” di Bob Geldof. L’artista irlandese si è presentato nello sperduto borgo di Craviano di Govone, a metà strada tra Asti e Alba, dove lo scorso 27 luglio, ad attenderlo c’erano circa 500 spettatori.
Geldof, in perfetta forma, è salito sul palco subito dopo lo show dei Modena City Ramblers, accompagnato da alcuni membri del suo storico gruppo Boomtown Rats.
La sua scaletta ha ripercorso in lungo e in largo il suo repertorio, in un mix di colori e musica entusiasmanti. Tra il pubblico anche molti giovani, che probabilmente mai avevano visto Bob, ma forse ne avevano sentito parlare, grazie alla sua abilità nel mettere insieme tutti i nomi del rock mondiale, con il solo obiettivo di aiutare l’Africa.
Ma Geldof è anche ottimo artista. I suoi 62 anni, l’hanno ingrigito, reso maturo, ma non hanno scalfito la sua verve sul palco. E’ partito subito forte con il suo brano forse più noto: The great sound of indifference, per poi proporre pezzi della sua storia più sconosciuta come I Don’t Like Mondays e Rat Trap, scritti si dal suo pugno, ma per essere eseguiti proprio con i Boomtown Rats.
Una cavalcata di oltre due ore, che ha trascinato proprio tutti, anche i volontari di Craviano e gli stessi Modena, che alla fine hanno deciso di cantare il bis insieme a quello che è un vero mito della musica mondiale.

La scaletta:

The great song of indifference
A sex thing
Systematic 6-Pack
Dazzled
When the wife comes
Wlaking back to happiness
Banana Republic
Harvest moon
Scream in vain
One for me
Mudslide
I don’t like mondays
How i roll
Joey’s on the street again
Mary says
Rat Trap.
Encore:
Silly pretty thing
Diamonds smiles
The great song of indifference (con i Mcr).

Live report e photogallery a cura di Vincenzo Nicolello