Dopo l’ingiusta condanna del 17 agosto scorso a due anni di reclusione, finalmente le Pussy Riot sono state liberate. Ricorderete tutti l’epopea delle Pussy Riot, condannate per la protesta inscenata sull’altare maggiore della cattedrale di Cristo Salvatore contro Putin. Tutto il mondo ha censurato l’operato del governo, assolutamente ant- democratico e dittatoriale. Finalmente Maria Alyokhina e Nizhny Novgorod sono state rilasciate, poche ore fa, dal carcere in cui erano detenute a Krasnoyarsk. Maria ha spiegato il suo punto di vista per questo rilascio:

“Penso che questo sia un tentativo di migliorare l’immagine del governo attuale , un po’ prima delle Olimpiadi di Sochi,  in particolare per gli europei occidentali. Ma io non considero questo gesto umano o misericordioso. Questa è una menzogna. Non abbiamo chiesto alcuna grazia. Mi sarei seduta qui fino alla fine della mia condanna perché non ho bisogno della misericordia da Putin”.

Le musiciste, infatti, erano incarcerate dal marzo del 2012 e quindi in breve termine avrebbero terminato la loro condanna: tutto lascia pensare che le affermazioni di Maria al momento della scarcerazione siano più che sensate.

Le Pussy Riot licenziano il proprio team di avvocati, e a causa del cambiamento nella difesa, che avrà bisogno di tempo per studiare il caso, la seduta di appello viene rinviata al prossimo 10 ottobre. Il gruppo, condannato lo scorso agosto a due anni di reclusione per teppismo aggravato da odio religioso, ha proceduto al ricorso in appello subito dopo l’emissione della condatta. Nel frattempo sempre più artisti da tutto il mondo manifestano il proprio appoggio al trio moscovita, di recente anche Elio e le Storie Tese e Vasco Rossi, rimanendo solo in Italia.