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i Ministri

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Una delle etichette e management indipendenti più importanti in Italia, la Woodworm, organizza un festival a Berlino con alcuni tra gli artisti più interessanti del suo roster.
Sabato 8 e domenica 9 dicembre si avvicenderanno sul palco del Bi Nuu di Berlino cinque band per una due giorni di musica italiana di qualità.
Ce lo annunciano alla Santeria Social Club, in presenza de I Ministri e I Fast Animals and slow kids.

Sabato 8 dicembre saranno protagoniste le chitarre, con due tra i progetti più acclamati della scena rock indipendente italiana, saliranno sul palco del Bi Nuu per primi i Fast Animals and slow kids, rock band perugina famosa per i live incredibilmente potenti, Dopo di loro i Ministri, power trio milanese ed ormai nome storico della scena rock italiana, che a marzo hanno pubblicato il loro quinto album, Fidatevi, per poi intraprendere un tour in giro per l’Italia. Per loro è la terza volta a Berlino, dopo i concerti del 2010 e del 2014. A chiudere la serata il djset di Musica Mata per un after party assolutamente imperdibile.
Domenica 9 dicembre ad aprire le danze ci saranno i Campos, band nata tra Pisa e Berlino, il cui primo album per Woodworm uscirà a novembre. A seguire La rappresentante di lista, duo di musicisti ed attori, una mosca bianca nel panorama musicale italiano. A chiudere questa maratona di due giorni non poteva che esserci Motta, uno dei protagonisti musicali di quest’anno dopo l’uscita del suo secondo album Vivere o Morire, uscito ad aprile per Sugar. 

“In qst periodo di individualismo, Woodworm fa ancora da aggregatore [..] Tante band si uniscono e lavorano per un progetto insieme. Tutte la band condividono uno spirito del portare la musica suonata, un attitudine, andare sul palco insieme”

Il Woodworm Festival Berlin è organizzato con la collaborazione di Megaherz Agency e con il contributo di Mibac, SIAE e nell’ambito di “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura.”

 

Esordio col botto per il tour dei Ministri, che infiammano un Estragon stracolmo, regalando un live senza fronzoli, dimostrando ancora una volta quanto siano cresciuti.

Diciamolo subito: probabilmente, a livello di suono, di impatto, di resa il concerto del “Fidatevi tour” è assolutamente il miglior live nella storia della band milanese fino ad oggi.

5 musicisti sul palco, 5 musicisti importanti sul palco: dai nostri tre eroici Fede, Divi e Michelino, ingiacchettati nonostante una temperatura equatoriale, fino ad Anthony Sasso e Marco Ulcigrai, a creare un muro di suono mai così compatto, mai così vivido, dimostrando ancora una volta come in questi 12 anni di carriera i Ministri abbiano saputo cambiare pelle, evolversi, migliorarsi, pur rimanendo sempre fedeli a se stessi. 

Carichissimi per l’esordio in un Estragon che non stava nella pelle per l’attesa, i nostri hanno optato per un live da sudare, uno di quei live senza respiro, dove i pezzi in cui prendere fiato sono ridotti al minimo: ovviamente grande spazio all’ultimo album, che viene riproposto quasi come in una parabola ascendente, partendo dai momenti più bui (“Spettri” e “Crateri”, volutamente eseguiti quasi al buio anche a livello di immagine visiva, per rendere l’idea di cosa siano anche a livello musicale nel disco), fino alla redenzione e alla risalita (si passa da “Memoria breve”, a “Dio da scegliere”, fino a “Dimmi che cosa”), il tutto ovviamente senza trascurare quelli che ormai sono i grandi classici dei Ministri, da “Comunque” a “Spingere”, tornando indietro fino al primo stop (come lo chiama Divi) della carriera dei Ministri, una torrida “Non mi conviene puntare in alto”.

Ridotte al minimo le ballad (praticamente solo “Una palude” e “Il bel canto”) i Ministri sono tornati in scena con la voglia di sudare e far sudare, con lo spirito di chi, di quella scena, si vuole subito riprendere il centro e sa che può benissimo riuscirci: Davide torna a fare stage diving senza paura, Federico schitarra come non mai e Michele pesta sulla batteria senza risparmiarsi, con Marco e Anthony che aggiungono al suono quella corposità, quell’amalgama che rende il tutto assolutamente e incredibilmente potente.

L’affiatamento è già massimo per quanto sia la prima data e chi avrà la fortuna e il piacere di partecipare a questo tour capirà quanto i nostri si muovano ormai come un sol uomo, senza incertezze, senza errori, da naviganti consumati e ognuno sappia perfettamente qual è il suo ruolo, il suo spazio, il suo momento.

I Ministri sono una famiglia, sono amici e si divertono loro per primi a suonare, pur facendolo con professionalità (e che professionalità! Una crescita esponenziale ad ogni tour): lunga vita a loro. Fidatevi.

MINISTRI SETLIST @ ESTRAGON (05/04/2018)

Spettri

Crateri

Comunque

Idioti

Usami

Un dio da scegliere

Non mi conviene puntare in alto

Spingere

Memoria breve

Tra le vite degli altri

Il bel canto

Tempi bui

Dimmi che cosa

 

Fidatevi

Noi fuori

Una palude

Diritto al tetto

Abituarsi alla fine

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I Ministri stanno per tornare sulle scene e si preparano a pubblicare un nuovo album di studio, intitolato ‘Fidatevi‘, in uscita il 9 marzo 2018. Il trio milanese, dopo aver rilasciato il disco, partirà per un lungo tour che dal mese di aprile in poi vedrà la band esibirsi nei club e nei teatri di numerose città italiane. Indossando le loro inconfondibili giacche, i Ministri hanno suonato in molti angoli della penisola italiana dal 2003 in poi, dopo essersi conosciuti tra i banchi del liceo.

Sono passati quindici anni ma la loro urgenza espressiva è rimasta la stessa: Federico Dragogna (parole, chitarra e cori), Davide Divi Aureliano (voce e basso) e Michele Esposito (batteria), si preparano a calcare tanti altri palchi per proporre nuovi brani e vecchi successi: come dimenticare gli storici album ‘I soldi sono finiti‘ e ‘Tempi bui‘? Di seguito il calendario con le prime date confermate.

Ministri – Fidatevi tour 2018

5 aprile, Bologna – Estragon
6 aprile, Padova – Gran Teatro Geox
9 aprile, Milano – Alcatraz
12 aprile, Trento – Sanbapolis
14 aprile, Roma – Atlantico
19 aprile, Venaria Reale (TO) – Teatro della concordia
20 aprile, Nonantola – Vox Club
24 aprile, Firenze – ObiHall
27 aprile, Molfetta – Eremo Club
28 aprile, Napoli – Casa della Musica
30 aprile, Perugia – After Life

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Lunedì Firenze e l’indie italiano si mobilitano per sensibilizzare tutti su un tema chiave come quello dei rifugiati; lo scenario sarà quello della Visarno Arena e sul palco si alterneranno band  del calibro di Marlene Kuntz, Ministri, Tre Allegri Ragazzi Morti, Il Teatro degli Orrori e tante altre. Il concerto, promosso dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, e rigorosamente a ingresso gratuito inizierà alle 17.30 e andrà avanti sino alle 24.00. Sul palco oltre agli artisti e alle band ci sarà spazio anche per contributi video sulla condizione dei rifugiati nel mondo e testimonianze dirette di chi è fuggito a causa di guerre, persecuzioni e violazioni dei diritti umani.

Sarà una lunga e affollatissima giornata. Di musica e solidarietà. Con il meglio dell’indie italiano.

Info su: www.unhcr.it/WithRefugees

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Tornano i Ministri con il nuovo Cultura Generale Tour sul palco del Live di Trezzo sull’Adda.

Il locale non è ancora pieno quando apre il concerto il trio Andrea Volontè, Paco Vercelloni e Fabio Pansini, meglio conosciuti come Fratelli Calafuria. Un rock alternativo e sperimentale, un crossover di musiche lineari e testi curiosi che lasciano il pubblico in silenzio ad ascoltare le parole. Umili e simpatici, ringraziano più volte i Ministri per averli accolti con loro e avergli dato la possibilità di aprire il concerto.

Pochi minuti per il cambio palco ed entrano i Soviet Soviet immediatamente carichi e potenti, scaldando così il pubblico che inizia ad agitarsi e scatenarsi: Andrea Giacometti suona il basso e canta in inglese con una voce alla Brian Molko (Placebo), lo seguono Alessandro Costantini alla chitarra e Alessandro Ferri alla batteria. Questo trio di ispirazione new wave e post-punk è una vera sorpresa, una musica cupa e forte che apre egregiamente il palco ai Ministri.

Il pubblico li chiama e loro arrivano.

Debutta la seconda chitarra di Marco Ulcigrai de Il Triangolo sul palco del Live, entrato a far parte del gruppo da pochissimo. Uno sguardo fiero e quasi distaccato conquista subito il pubblico che lo accoglie con calore, con qualche commento di apprezzamento dalle tante ragazzine in prima fila.
La folla va in delirio nel momento in cui entra Divi, che prende in mano il suo basso e inizia a cantare Fari Spenti “Finisce qui la giornata delle buone azioni”, la nuova Balla quello che, Comunque, Alberi. Tutto d’un fiato cantano e suonano con la loro solita presenza potente in grado di caricare la folla anche con le canzoni del nuovo album Cultura Generale, con qualche piccolo stacco per presentare le canzoni. Nel pubblico c’è chi si commuove, chi poga, chi urla le canzoni con le mani alzate e chi chiede “VICENZA!”, prova che questo quartetto infuoca gli animi anche di diverse generazioni, come quella del padre in prima fila, incaricato dal figlio di far foto con il tablet, che faticava a rimanere immobile a inquadrare il palco “ma sono proprio bravi questi ragazzi”.
Continuano a urlare “VICENZA!”, ma basta poco a far calmare il pubblico con Tempi Bui, che smette per un attimo di pogare e canta all’unisono con Divi “ma di notte sono uguale agli altri”, continuando con Noi Fuori e Una Palude. Chiudono così, mandano baci alla folla ed escono per pochi minuti, quando rientra Dragogna e imbraccia una chitarra acustica: il pubblico già lo sa, e accompagna La Piazza con un mare di accendini e luci, “fa che non parli di me, fa che non parli di me”. Federico riprende in mano la chitarra elettrica, sul palco si spengono le luci, pochi giri di chitarra e torna l’inferno: finalmente “VICENZA!”, si scatena anche il papà con il tablet, e con “la Nina, la Pinta e la Santa Maria” i Ministri fanno esplodere il Live di Trezzo sull’Adda. Con questa canzone si nota dopo poco che Divi tiene una gopro sul suo basso e in diretta proietta sui muri del locale per coinvolgere ancora di più un pubblico che va in delirio. Durante Il Bel Canto si butta sul pubblico e nuota su un mare di mani cantando insieme a loro, “ci meritiamo le stragi altro che Alberto Sordi”. Presentano poi la nuova Io sono fatto di neve, parlando del videoclip di denuncia uscito pochi giorni prima che mostra una giornata intera nella vita dell’ex villaggio olimpico di Torino, ora occupato dai rifugiati. Straordinaria la loro capacità di interagire con il pubblico e creare un feeling ormai raro, che in silenzio ascolta le parole di questa canzone fragile e applaude quasi commosso.
Diritto al tetto si lega alla perfezione, il loro cavallo di battaglia fa scatenare anche i baristi dietro al bancone e chiudono il concerto con Abituarsi alla fine: Divi si butta nuovamente sulla folla, qualche bracciata e poi i saluti.
Ma è proprio questa la cosa a cui non ci abitueremo mai, la fine di un loro concerto.
Setlist del concerto:

  1. FARI SPENTI
  2. BALLA QUELLO CHE
  3. COMUNQUE
  4. ALBERI
  5. IDIOTI
  6. SABOTAGGI
  7. BUONA STELLA
  8. SPINGERE
  9. IL GIORNO CHE
  10. STARE MALE
  11. MILLE SETTIMANE
  12. TEMPI BUI
  13. NOI FUORI
  14. PALUDE

 

  1. LA PIAZZA (acoustic)
  2. VICENZA (LA VOGLIO ANCH’IO UNA BASE A)
  3. TELEVISIONE
  4. BEL CANTO
  5. SONO FATTO DI NEVE
  6. DIRITTO AL TETTO
  7. ABITUARSI ALLA FINE

Ecco il foto report del concerto. Report e Foto di Francesca Di Vaio.