Mi ami 2012, musica importante a Milano: l’intervista agli organizzatori

Mi ami 2012, musica importante a Milano: l’intervista agli organizzatori

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Manca poco più di una settimana al Mi ami 2012, festival indipendente del panorama musicale italiano, organizzato da Rockit.it, e giunto quest’anno alla sua ottava edizione. La manifestazione si svolgerà nei giorni 15, 16 e 17 giugno al Magnolia di Milano (Idroscalo) e ospiterà il meglio che la musica nostrana ha da offrire (vedi programma dettagliato).
Per l’occasione abbiamo fatto due chiacchiere con Stefano Acty Rocco, che ci ha spiegato lo spirito ‘Do it yourself’ alla base di questo grande evento, anticipando brevemente ciò che succederà tra sette giorni, tra graditi ritorni (Bugo e Persiana Jones) e una passione infinita per la nuova musica e per le persone.

Cosa significa organizzare un Festival indipendente come il Mi Ami nel 2012?
Significa avere tanto coraggio, un po’ di incoscienza ed una passione infinita. Ma soprattutto significa realizzare un progetto imprenditoriale sostenibile, capace di stare in equilibrio tra investimenti economici e raggiungimento di un obiettivo importante: dare alla musica italiana uno spazio in più in cui respirare. In un momento storico in cui la musica dal vivo in Italia viene ridicolizzata e martoriata, il MI AMI è ogni anno una sfida difficile, ma entusiasmante. E se è possibile vincerla, è perché la musica in Italia esiste e può/deve avere un presente ed un futuro. Il MI AMI vuole essere una concretizzazione di un’idea che Rockit porta avanti da 15 anni, spingendo la musica italiana con la convinzione che abbia valori culturali e sociali che meritano di essere valorizzati e condivisi.

Cosa si è perso chi non ci è ancora stato?
Tante emozioni, la possibilità di accendere la curiosità, l’incontro con migliaia di persone innamorate della musica nello scenario di un parco bellissimo, l’opportunità di far parte di qualcosa che cerca di lasciare un segno. Soprattutto si è perso oltre 250 concerti di musica importante proveniente da ogni regione italiana e di ogni genere musicale. E pure molti baci.

Ci saranno novità o cambiamenti rispetto alle passate edizioni?
Ogni anno il MI AMI aggiunge qualcosa. La formula di base resta legata all’idea originaria, ma si arricchisce di nuovi eventi e nuove attività. Di giorno e di sera si ascolta tanta musica dal vivo, su tre palchi. Di notte si balla con i DJ. Oltre a questo, stand degli espositori, un’area per i fumettisti, corsi lampo, workshop e molto altro. E ovviamente qualche fuori programma che talvolta anche noi scopriamo all’ultimo secondo.

Quali sono i nomi nuovi più promettenti tra chi si esibirà e quelli vecchi che torneranno e ai quali Rockit tiene maggiormente?

La risposta banale, ma vera, è che ci aspettiamo che ogni gruppo del MI AMI abbia una sua dimensione specifica ed un suo valore, visto che è stato scelto tra le migliaia di artisti che ogni anno ascoltiamo a Rockit. Il cast è comunque estremamente eterogeneo ed ogni band è diversa dall’altra per prospettive, attitudine, immaginario e storia.Tra gli artisti storici, c’è Bugo che torna per la terza volta e che resta una garanzia. Poi gli Aucan che lasciano sempre a bocca aperta, così come i Calibro35, sono musicisti incredibili, o gli Offlaga Discopax, diventati per alcuni dei piccoli erori. Ci sono poi i Persiana Jones che tornano su un palco dopo tanti anni e li aspettiamo con curiosità. E ancora Brunori S.a.s. che sta lasciando un segno nella nuova canzone d’autore italiana. Tra i nuovi progetti, da non perdere Saluti da Saturno e poi grande curiosità per Lo Stato Sociale, il Triangolo, The Please, Thony e Foxhound. C’è da dire che il festival riserva spesso delle sorprese anche per noi e fa nascere storie musicali impreviste. Come però dicono sempre gli allenatori di calcio: non parliamo dei singoli, è il gruppo che vince le partite, quindi… per capire se tutte le scelte sono state giuste, come ci auguriamo, non resta che farsi un giro al MI AMI.

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