Rolling Stones: storia di una redattrice catapultata nel più grande evento degli...

Rolling Stones: storia di una redattrice catapultata nel più grande evento degli ultimi anni

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Il tanto atteso evento dell’anno è arrivato: 22 giugno. Roma. Circo Massimo. The greatest band in the world. Rolling Stones.

Recensioni sul concerto si troveranno su ogni portale e giornale sin dai primi minuti dopo il live, giornalisti di alto livello parleranno dei pregi e difetti di questo evento imperdibile…da parte mia lascerò a loro la cronaca del live con termini sofisticati e giochi di parole degni delle migliori scuole di giornalismo e mi diletterò nel raccontare come si affronta un concerto del genere, l’attesa, il viaggio, le persone incontrate e gli sguardi di sconosciuti incrociati, l’energia sprigionata e quella imprigionata. Racconterò come una ragazza prende uno zaino e parte. Nient’altro, o meglio, parlerò anche dello show in sé ed invito i lettori che vogliono solo sapere cosa è successo a saltare tutta la prima parte della recensione, la parte di vita vissuta (se si chiamano LIVE show un motivo ci sarà), e spulciare solo la sezione THE SHOW  <<< cliccando qui, sul link in evidenza!

L’annuncio
L’annunciazione a Maria Vergine è niente in confronto all’annuncio che i Rolling Stones finalmente sarebbero tornati in Italia. Per settimane, forse mesi, si sono susseguiti rumors su questa data; si è parlato di Roma, si è parlato di Lucca e tutta l’attenzione era concentrata sulla D’Alessandro e Galli che a suon di mini dichiarazioni faceva intendere qualcosa, dei forse, dei ma, dei speriamo, ma alla fine, il 15 marzo una mail con il comunicato dai caratteri cubitali ha annunciato: “THE ROLLING STONES. 14on Fire, CIRCO MASSIMO. IL FASCINO DELLA STORIA INCONTRA LA STORIA DEL ROCK”. Il delirio post annuncio è stato assurdo. La notizia rimbalzava su ogni media, ogni tg, ogni giornale, ogni webzine, compresa la nostra. Boom di visualizzazioni e di domande su come e dove comprare i biglietti, gente felice e speranzosa di assistere all’evento condivideva la notizia e iniziava ad organizzarsi per l’acquisto dei preziosi tagliandi. Ho già detto “un delirio”?! bene, perché lo è stato davvero.

L’attesa:
Per giorni e giorni prima del fatidico 22 giugno ti ritrovi spesso a guardare i siti ufficiali della band, degli organizzatori e dei trasporti romani; immagini la setlist dei tuoi desideri sulla base dei concerti precedenti e ripassi le canzoni che più ti piacciono per essere pronta a cantarle a squarciagola. Organizzi il viaggio nei minimi particolari, e per l’occasione la sottoscritta si è ritrovata ad avverare il sogno, e ad organizzare il viaggio, anche al suo papà che ha passato una vita intera a suonare le canzoni degli Stones.
Poi, a pochi giorni dall’evento, la comunicazione ufficiale sulle modalità di ritiro del pass stampa, quel pezzettino di carta con su il tuo nome che ti permetterà di assistere all’evento e poterlo raccontare agli altri con le tue parole, il tuo stile e a volte anche con i tuoi errori grammaticali.

Il viaggio
Qualcuno una volta ha detto “non è importante la meta ma il viaggio”… beh, evidentemente la meta non era il concerto dei Rolling Stones! Partenza all’alba da Milano, girovaghi per la stazione in attesa di sapere il binario giusto e scattano i primi sguardi tra sconosciuti: la tua maglietta con la lingua è perfettamente in sintonia con le magliette di altri come te, l’occhio cade prima sulla stampa, alzi lo sguardo e trovi un nuovo amico che con aria assonnata ti regala un sorriso complice, un sorriso di intesa, come a dirti “non ci conosciamo ma siamo sulla stessa lunghezza d’onda, siamo amici nello spirito”. Affronti il viaggio in treno sperando di dormire e ti ritrovi invece a fare amicizia con un ragazzo che dopo un paio di timidi ciao e ciao finisce poi per raccontarti che ha litigato con la fidanzata perché lui ha preferito andare al concerto degli Stones invece che al battesimo del nipotino di lei. Nei sedili accanto una coppietta litiga perché lui vuole andare a mangiare la carbonara in qualche tipico ristorante romano mentre lei cerca di convincerlo ad andare al Circo Massimo per cercare qualche bagarino con un paio di biglietti a prezzi abbordabili. Morale di queste due storielle? Per quanto una coppia si possa amare, a volte l’Amore per la musica è più grande!

Il Pre-Show e la sala stampa
Arrivare alle 10.30 a Roma e riuscire ad entrare nel Circo Massimo solo alle 15.30 mi ha permesso di fare quello che so far meglio, chiacchierare con gli sconosciuti. Dopo aver trovato per caso tra migliaia di fans ben 2 persone di mia conoscenza, ho fatto amicizia con dei ragazzini appena 15enni e con la security. E’ più forte di me, a qualsiasi concerto io vada, che siano i sacri mostri del rock o cantanti appena famosi e usciti da poco da una cantina impolverata, io mi sento parte dell’ingranaggio STAFF e quindi mi sento sempre vicino a chi lavora a quella macchina mostruosa affinché tutto vada bene. Sarà mica la mia deformazione professionale!?
In sala stampa mi ritrovo seduta accanto a giganti del giornalismo, professionisti che lavorano ininterrottamente affinché le notizie sull’evento escano in tempo reale per spiazzare la concorrenza, citano fonti, numeri, dichiarazioni degli organizzatori; io, invece, parlo con la gente vicino alle transenne, ascolto le loro storie, le loro polemiche sulla location e le lamentele sul caldo. Se esistono grandi eventi, se i giornali pagano i critici musicali e se è stata allestita una sala stampa è merito di un solo fattore: i fans che comprano i biglietti. Quindi da parte mia mi dedico alle loro storie, ad ascoltare le incredibili peripezie che hanno affrontato per esser lì, perché, in fondo, la gente ha ancora voglia di condividere le emozioni a voce, soprattutto quando la rete per i telefonini salta a causa dell’eccessivo traffico!

THE SHOW
Ecco, chi ha saltato tutta la parte romanzata e per certi versi noiosa e lunga, può attaccare qui la lettura.
Dopo le estenuanti ore di attesa, al calar del sole, è salito sul maestoso palco il giovane John Mayer.
Per molti versi ancora sconosciuto in Italia, Mayer in realtà oltreoceano è molto apprezzato e seguito. Anche se qui da noi è forse più famoso per le pagine di gossip, dopo aver avuto relazioni sentimentali con star del calibro di Jennifer Aniston, Jessica Simpson e Katy Perry, il popolo del rock del Circo Massimo ha apprezzato tantissimo la performance del bluesman americano. Nella scaletta ha proposto brani dei precedenti album, alcuni in versione elettrica e alcuni in versione più acustica. Giusta atmosfera per aprire un live degli Stones, che si sa, non sono molto propensi ad avere gruppi spalla.
Alle 21.50 si spengono le luci, si accendono i cellulari in modalità REC e una voce annuncia “Ladies and gentlemen, please welcome The Rolling Stones” e sulle note tirate di “Jumpin’ Jack Flash” iniziano le 2 ore più entusiasmanti e spettacolari di sempre. La stanchezza della lunga giornata svanisce di colpo, l’energia della musica e della gente rigenera le cellule stanche, 71500 persone nello stesso luogo, con la stessa passione hanno il cuore che batte all’unisono, insieme alla cassa della batteria di Charlie Watts. 50 anni di carriera, che si snodano in 19 brani caricati a molla. “Let’s Spend the Night Together” e “It’s Only Rock ‘n’ Roll (But I Like It)” vengono eseguiti subito dopo il saluto in italiano di Mick Jagger: “Ciao Roma, ciao Italia. Che pubblico fantastico.” seguito da “l’Italia vincerà la coppa del mondo. Vincerà 2 a 1 con l’Uruguay”. E se qualcuno con queste parole potrebbe essere scaramantico, molti altri associano la vittoria dell’Italia ai mondiali proprio ai concerti degli Stones in Italia nel 1982 e nel 2006 e anche in quelle occasioni Mick aveva pronosticato risultati positivi.
Due ore di Rock ‘n’ Roll che han permesso di fondere la storia del luogo con la storia del rock. Da “Jumpin’ Jack Flash” a “Satisfaction” passando per “Gimme Shelter” in duetto con la bravissima Lisa Fisher, a “Respectable”, la canzone scelta con i voti del pubblico, in duetto con John Mayer, per poi lasciare spazio ad un Keith Richard alla voce con “You Got the Silver” e “Can’t Be Seen”. Non sono mancati gli ospiti, oltre a Mayer, sul palco anche il leggendario Mick Taylor per la canzone “Streets of love”, che non veniva eseguita dal vivo dal 2007, e il Coro Giovanile Italiano per “You Can’t Always Get What You Want”. La chiusura del bis e del concerto ovviamente è stata affidata a “(I Can’t Get No) Satisfaction” con una esplosione di fuochi pirotecnici per il gran finale.
Un tripudio di rock, di colori, di note e sorrisi, che ti fanno credere che davvero queste quattro colonne della musica abbiano fatto un patto con il diavolo e poco importa se continuano a ripetere che questo è il loro ultimo tour, probabilmente la testa gli dice di fermarsi ma il cuore continua a battere Only for the Rock N Roll!

Il post-show
Beh, dopo aver raccontato le avventure pre-concerto e aver sintetizzato l’energia di un live show che nero su bianco è impossibile da sintetizzare e far comprendere a chi non c’è stato, l’unica cosa che mi resta da fare, per seguire la mia fantomatica linea editoriale è quella di trarre le mie conclusioni su cosa hanno davvero visto i miei occhi.
Ho visto due, tre o forse anche quattro generazioni seguire uno dei più bei concerti mai avvenuti in italia negli ultimi anni, e poco importa se c’è chi fa polemiche sul prezzo irrisorio della concessione del suolo pubblico o se i servizi dei telegiornali gridano allo scandalo dei rifiuti lasciati dai fans, il circo massimo verrà ripulito, pochi giorni e ci saranno flotte di turisti ad abbandonare i loro di rifiuti e il sindaco troverà probabilmente qualche escamotage per affittare il suolo pubblico a prezzi molto più elevati permettendo di nuovo la fuga degli organizzatori dei grandi eventi.
Ho visto persone lamentarsi per il caldo, per la lontananza dei bagni pubblici e della pessima organizzazione ma si sa, la gente quando si annoia deve lamentarsi di qualcosa e prendersela con qualcuno; da parte mia ho trovato una pianificazione spettacolare, sicuramente ci sarà modo di migliorare alcuni aspetti per i (forse) futuri eventi, magari ci sarà da capire se effettivamente questa location può essere adeguata per una migliore fruizione degli spazi ma un grande applauso meritato va proprio agli organizzatori, che ci han creduto, rischiando e investendo, ma anche meritatamente guadagnato.
E poi ho visto me stessa, guardandomi allo specchio, bruciata completamente dal sole ma con un vero sorriso che mi ricorda perché amo così tanto la musica, i concerti e far parte dell’ingranaggio; mi son ricordata il motivo per cui cinque anni fa, proprio a Roma, ho studiato per far parte di questo mondo, e non c’è niente da fare, quando dentro ti scorre la musica con quelle combinazioni di sette note, non c’è nulla che può reggere il confronto e niente che può essere neanche minimamente paragonato… beh, almeno per me. It’s only Rock n Roll, but I LOVE it.

Un piccolo PS.: Non mi è stato permesso scattare foto durante il live, le immagini di ciò che ho visto me le porterò dentro e saranno mie personali e di altre 70000 persone, ma una foto alla copertina dell’articolo dovevo pur inserirla e allora, essendo questo articolo scritto per chi ha voglia di rispecchiarsi nelle avventure che precedono i concerti, per chi ha voglia di perdere qualche minuto per farsi anche una risata al ricordo delle peripezie per arrivare a Roma, ho deciso di inserire una foto scattata al bar fuori dall’area stampa; i romani si saranno anche lamentati del caos e del prezzo irrisorio ma han saputo sfruttare egregiamente la scia ROLLING STONES. Applauso per questa gelateria. Per me ha vinto!

Grazie a D’Alessandro & GalliDaniele Mignardi PromoPressAgency per il prezioso invito.

Setlist Rolling Stones:
Jumpin’ Jack Flash
Let’s Spend the Night Together
It’s Only Rock ‘n’ Roll (But I Like It)
Tumbling Dice
Streets of Love (with Mick Taylor)
Doom and Gloom
Respectable (with John Mayer) (Richiesta dal pubblico)
Out of Control
Honky Tonk Women
You Got the Silver (Keith Richards alla voce)
Can’t Be Seen (Keith Richards voce)
Midnight Rambler (with Mick Taylor)
Miss You
Gimme Shelter
Start Me Up
Sympathy for the Devil
Brown Sugar
Encore:
You Can’t Always Get What You Want
(I Can’t Get No) Satisfaction (with Mick Taylor)

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